Massaggi nelle parti intime, condannato titolare di una palestra

L’uomo, che non aveva i requisiti per fare massaggi, avrebbe dovuto agire su un braccio dolorante

Il Tribunale di Patti ha condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione Francesco Zingales 65 anni, originario di Sant’Agata di Militello, per violenza sessuale. I fatti risalgono a un episodio in cui l’uomo, titolare di una palestra, palpeggiò una cliente fingendo di eseguire un massaggio decontratturante.

La sentenza, emessa con rito abbreviato, ha previsto inoltre:

  • Risarcimento provvisionale di 36.000 euro a favore della parte civile.
  • Interdizione per 5 anni dai pubblici uffici.
  • Sospensione dell’attività di massaggiatore per 3 anni, in quanto esercitata senza abilitazione.

Il processo ha incluso anche l’accusa di esercizio abusivo della professione. La difesa potrebbe ricorrere in appello.

Un massaggio per alleviare un dolore al braccio di una 21enne trasformò quindi in palpeggiamento nelle zone intime. L’episodio risale al dicembre 2024 quando l’uomo fu arrestato per violenza sessuale aggravata dagli agenti della Polizia di Stato di S. Agata di Militello. Contestualmente fu denunciato per il reato di esercizio abusivo della professione di massaggiatore fisioterapista.

La giovane donna presentò denuncia al locale Commissariato di Polizia sostenendo di aver subito pesanti atti sessuali dal gestore della palestra, che si professava massaggiatore – fisioterapista.

La 21enne, dopo un allenamento, accusò un dolore al braccio sinistro e lo riferì al titolare della palestra. L’uomo, sostenendo che probabilmente si trattava di una contrattura, le propose proposto di effettuare dei massaggi.

Il 65enne dopo aver fatto adagiare la donna sul lettino, invece di eseguire dei normali massaggi decontratturanti, effettuò ripetuti e insistenti palpeggiamenti nelle parti intime.

La giovane, rimasta esterrefatta dalla anomala condotta dell’uomo, non fu in grado di reagire immediatamente. Solo dopo qualche giorno, anche confortata dai parenti, decise di incontrarlo per chiedergli spiegazioni. Durante l’incontro la ragazza ebbe l’accortezza di registrarne le dichiarazioni, ovviamente a sua insaputa.

Dall’ascolto della registrazione emerse come il massaggio fosse stato realmente praticato con modalità del tutto anomale, in zone completamente diverse da quelle effettivamente indicate come doloranti dalla ragazza.

L’uomo ammise espressamente di aver “sbagliato” nel non averla avvisata preventivamente sul particolare tipo di massaggi effettuati, di “essersi dimenticato” di trattare la zona (braccio sinistro e spalla) che gli era stata segnalata come dolorante e di “essere stato poco professionale”.

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