Lo chef Caliri attacca i “gastrotalebani” che ingabbiano la creatività e l’innovazione

All’hotel Villa Diodoro molto seguito il confronto tra gli chef Pino Cuttaia (La Madia di Licata), bistellato Michelin e Pasquale Caliri (Marina del Nettuno di Messina), ambasciatore del gusto. Entrambi hanno parlato della loro rivoluzione in cucina.  A dialogare con i due chef la giornalista del sole 24 ore Fernanda Roggero. La memoria è l’ingrediente principale secondo Pino Cuttaia. Consente non solo di ricreare l’emozione nei piatti ma anche di tramandare gesti antichi di sapori domestici dimenticati. E ancora la stagionalità degli ingredienti, la tecnica e la creatività servono a comunicare con i commensali. Sul tema della comunicazione si è soffermato Caliri che ha parlato di tradizione e innovazione. Lo chef messinese, noto per le sue creazioni d’avanguardia, ha parlato di come il contemporaneo in cucina si attraversato da “gastrotalebani” che vorrebbero ingabbiare, in nome della tradizione, qualunque forma di creatività e di innovazione.

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