Erano realizzati con materiale non biodegradabile ed erano sprovvisti di sistemi di identificazione
La Guardia Costiera di Milazzo ha scoperto 106 FAD (c.d. cannizzi – Fishing aggregated devices, dispositivi di concentrazione delle specie ittiche, che sono successivamente catturate con i sistemi di reti da pesca a circuizione) sprovvisti dei previsti sistemi di identificazione e segnalamento, per di piĂą realizzati con materiali non conforme alle norme nazionali ed europee in materia di pesca ovvero non biodegradabili.
Sono state comminate sanzioni pecuniarie per un totale di 8000 euro, oltre al sequestro di circa 1 tonnellata di materiale plastico che rappresenta un pericolo per la sicurezza della navigazione e un’onta alla tutela dell’ambiente marino e costiero. Gli attrezzi illegali sono infatti realizzati con foglie di palma, contenitori e teli di plastica, oltre ad essere sprovvisti del tutto di boe di segnalazione e della marcatura necessaria a identificare il motopesca di appartenenza.
La pesca professionale a circuizione con l’ausilio dei FAD, può essere effettuata esclusivamente da pescherecci autorizzati dal Ministero e ogni attrezzo deve riportare la marcatura e l’identificazione del motopesca autorizzato. In conformità a quanto previsto dal Regolamento (CE) 404/201, dovrà essere realizzato utilizzando cime e galleggianti biodegradabili, compatibili con l’ecosistema marino, al fine di minimizzare l’impatto sull’ambiente.
L’attività è stata condotta dall’equipaggio della Guardia costiera imbarcato sull’unità navale maggiore CP 404 Gaetano Magliano con il coinvolgimento della Sea Shepherd Italia ONLUS, organizzazione senza scopo di lucro che si occupa della salvaguardia della fauna ittica e degli ambienti marini, che ha collaborato alle operazioni di individuazione e segnalazione degli attrezzi da pesca illegali altamente impattanti sotto il profilo ambientale.