Emergenza pediatri a Messina, l’odissea raccontata dai genitori

Nel distretto Messina Nord, che va da Tremestieri a Rometta, operano appena 22 pediatri per 30.000 bambini

«In queste settimane sono stato contattato da numerose famiglie messinesi per raccontarmi la loro odissea nella ricerca di un pediatra. Una testimonianza in particolare racconta perfettamente il paradosso della situazione attuale.

Una madre, dopo aver provato a trovare un pediatra nella zona sud di Messina, si è scontrata con un sistema che sembra fatto apposta per creare confusione e frustrazione: prima richiede un pediatra che appare disponibile sul sito dell’ASP, la domanda viene rigettata per superamento del numero massimo di pazienti. Riprova con un altro professionista, ancora una volta indicato come disponibile: riceve una mail di accettazione e dopo pochi minuti un’altra di rigetto. Il bambino resta senza pediatra e l’unica alternativa diventa la visita a pagamento. Una via non sempre praticabile per tante famiglie. Aggiungo, che recarsi nei Pronto Soccorso degli ospedali cittadini è sconsigliato dai medici stessi visto il già alto numero di pazienti giornalieri.

Questa non è una storia isolata, ma rappresenta la quotidianità di centinaia di famiglie messinesi. Una situazione inaccettabile che ho già denunciato formalmente agli organi competenti regionali con una lettera dettagliata – inviata a fine marzo scorso -, rimasta purtroppo senza risposta. Atteggiamento, questo, che ritengo inammissibile e sprezzante nei confronti di tutte le famiglie messinesi. Le mie richieste sono state molteplici e tutte hanno avuto il destino comune di rimbalzare sul muro di gomma del silenzio della politica regionale. E ricordo, poi, che il presidente e il vice presidente della Commissione Sanità sono proprio messinesi.

Nel distretto Messina Nord, che va da Tremestieri a Rometta, operano appena 22 pediatri, di cui 2 prossimi alla pensione. Un numero drammaticamente insufficiente per una popolazione pediatrica di oltre 30.000 bambini. L’ASP ha deliberato un solo nuovo incarico, una risposta che appare più come un palliativo che come una soluzione strutturale.

Di fronte al silenzio delle autorità sanitarie regionali, quindi, mi sento di rivolgere un appello anche al sindaco Basile affinché sposi questa mia battaglia più sociale che politica. Nella sua qualità di massima autorità sanitaria cittadina, sono sicuro che non mancherà di farsi sentire per avere chiarimenti in merito.

Non è un problema di risorse economiche, come spesso si vuole far credere. È una questione di volontà politica, di organizzazione del sistema sanitario, di tutela reale del diritto alla salute dei nostri bambini.

Le famiglie messinesi meritano risposte concrete, non il rimpallo di responsabilità tra istituzioni. È tempo che la politica, a tutti i livelli, si assuma le proprie responsabilità per garantire un servizio sanitario pediatrico degno di questo nome».

Lo dichiara in una nota il vice presidente del Consiglio Comunale di Messina, Giandomenico La Fauci (Ora Sicilia).

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