Duplice omicidio a Camaro, Costantino condannato a 20 anni

La condanna arriva dalla corte d’assise al termine del processo con rito abbreviato

Il 39enne Claudio Costantino ha sempre sostenuto di avere agito per legittima difesa e di essersi difeso da una aggressione. I giudici hanno escluso le aggravanti della premeditazione ma non hanno riconosciuto la legittima difesa. Lo sconto di pena, invece, è stato applicato perché Costantino ha scelto il rito abbreviato. La corte d’assise lo ha condannato a 20 anni di reclusione per il duplice omicidio di Giovanni Portogallo e Giuseppe Cannavò avvenuto a Camaro.

Gli omicidi del 2 gennaio 2022 a Messina nel confronti di Giovanni Portogallo e Giuseppe Cannavò avvennero in un contesto di controllo della droga del territorio. Dalla ricostruzione dei fatti, i due si presentarono in casa di Costantino e successivamente scaturì un conflitto a fuoco nel quale fu ucciso Giovanni Portogallo e ferito gravemente Giuseppe Cannavò. Quest’ultimo morì dopo qualche giorno in ospedale.

Durante le fasi processuali si è tentato di stabilire se Costantino avesse organizzato un agguato ai due, o se davvero fosse stato vittima di un tentato omicidio.

Parallelamente all’indagine per risalire agli autori materiali, gli agenti di polizia indagarono su un giro di spaccio di droga nel quartiere Camaro, dove avvenne il duplice omicidio.

I successivi sviluppi investigativi consentirono di ravvisare l’esistenza di una compagine delinquenziale operante nel territorio in quel rione, dedita allo spaccio di cocaina, marijuana e crack.

Le indagini consentirono di verificare che il gruppo criminale aveva instaurato proficui rapporti di collaborazione anche con soggetti operanti nel territorio calabrese, e una abilità notevole di inserimento nel settore dello smercio al “minuto”.

Nel corso delle indagini furono sequestrati circa cinquanta chili di droga, oltre che armi e munizioni nella disponibilità del gruppo.

In quel contesto, gli agenti del Commissariato di Messina eseguirono dieci misure cautelari in carcere.

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