Differenziata, Messina in cima alla classifica nel Sud Italia

La città dello Stretto nella classifica nazionale della città con oltre 200.000 abitanti si attesta al 7° posto

Buone notizie per la città di Messina in merito alla raccolta differenziata. Dopo le classifiche della qualità della vita che relegano la nostra città negli ultimi posti della graduatoria, sulla differenziata la situazione è totalmente opposta.

Il rapporto rifiuti urbani edizione 2024 presentato dall’ente governativo Ispra certifica che Messina è al 7° posto tra le città d’Italia con più di 200.000 abitanti e al primo posto tra le città del Sud Italia. Un risultato che, oltre a dovere rendere orgogliosi tutti i messinesi che contribuiscono alla difesa dell’ambiente, si traduce in una diminuzione del pagamento della Tari.

La presidente di Messinaservizi Mariagrazia Interdonato ha dichiarato: “Il rapporto Ispra e’ l’ennesima certificazione che il percorso intrapreso dalla città di Messina nella gestione dei rifiuti e’ quello giusto.
Dal 2018 ad oggi la città è cresciuta in termini di raccolta differenziata raggiungendo altre città del Nord che sono da decenni esempio di virtuosismi a livello nazionale.
Cresce Messina nella raccolta differenziata e cresce anche la Sicilia e siamo felici che questo nostro percorso virtuoso oggi contribuisca anche a far crescere la percentuale regionale”.

L’ultima edizione del Rapporto Rifiuti Urbani dell’Ispra è stato presentato alla presenza del Vice Ministro per l’Ambiente e per la Sicurezza Energetica Vannia Gava. Sul fronte della raccolta differenziata, si registra un valore complessivo nazionale del 66,6%, con percentuali del 73,4% al Nord, del 62,3% al Centro e del 58,9% al Sud.

Sul podio Bologna, che arriva a quasi al 73%, qualificandosi come la prima città con popolazione superiore ai 200.000 abitanti a superare l’obiettivo del 65%. Nel complesso, quasi il 71% dei comuni italiani ha conseguito una percentuale di raccolta differenziata superiore al 65%.

A livello regionale, il Mezzogiorno ha mostrato negli ultimi anni la crescita maggiore della raccolta differenziata, tanto che lo scostamento tra Nord e Sud si è ridotto di 4,5 punti e tra Centro e Sud di 3,8. Tutte le province/città metropolitane raggiungono percentuali di raccolta differenziata superiore al 30%.

I maggiori livelli di raccolta differenziata per i comuni con popolazione residente superiore a 200 mila abitanti, si osservano per per Bologna, Padova, Venezia e Milano, con percentuali pari, rispettivamente, al 72,9%, 64,4%, 63% e 62,4%.

In particolar modo Bologna, che fa registrare una crescita della percentuale di quasi 10 punti, è la prima città a superare l’obiettivo del 65% di raccolta attestandosi, non solo oltre la percentuale media nazionale, ma ben al di sopra del 70%.

Superano il 55% o si avvicinano a tale percentuale Torino, Firenze, Messina e Verona i cui tassi si attestano, rispettivamente, al 57,1%, 55,6%, 55,4% e 53,4%.

Roma, in leggera crescita rispetto al 2022, si colloca al 46,6%, Genova si attesta al 46,1% (+3% rispetto al 2022) mentre Bari e Napoli superano il 40%, rispettivamente con il 43,2% e il 41,9%.

Per quanto riguarda le città della Sicilia, Catania passa dal 22% al 34,7%, facendo rilevare una crescita di quasi 13 punti percentuali (+26,5% in termini di aumento dei quantitativi intercettati) e Palermo si attesta al 16,9% con un leggero incremento rispetto al 15,2% del 2022.

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