Successo senza precedenti per le aziende siciliane partecipanti al Vinitaly

Un’esperienza positiva per la Sicilia del Vino alla 50° edizione del Vinitaly che ha appena chiuso i battenti. Non si tratta soltanto di percezione: i primi dati, raccolti attraverso un questionario consegnato ai produttori presenti, ne registrano il successo. Si attesterebbe infatti al 90% la soddisfazione da parte delle tantissime aziende che hanno partecipato mentre il 70% ha stretto nuovi contratti. Soddisfazione dunque per l’Istituto Regionale del Vino e dell’Olio, “siamo convinti – commenta Lucio Monte, direttore generale dell’Irvo – che i vini di qualità ed i territori riconosciuti patrimonio Unesco possano essere un connubio forte per promuovere la nostra terra. A questo abbiamo puntato particolarmente a Verona. Una promozione che sia solo l’inizio di un percorso volto a concretizzare quanto si è iniziato”.

Un aspetto sul quale sono concordi tutti, Assessorato Regionale all’Agricoltura e associazioni di categoria. Realtà presenti durante la conferenza stampa organizzata dall’Irvo e che si è tenuta alle 12 presso la sede in via Libertà a Palermo. Nel corso della conferenza stampa, alla quale ha partecipato l’assessore regionale all’agricoltura Antonello Cracolici, è stato fatto il punto sull’esperienza Vinitaly fornendo anche i dati sulla situazione vinicola siciliana. Una situazione che fa intravedere un futuro positivo: basti pensare che la Doc Sicilia, a due anni dal suo riconoscimento, è cresciuta del 50%.

Oppure che l’imbottigliamento ha registrato un incremento, rispetto al 2014, dell’8%, arrivando nel 2015 a 217 milioni di bottiglie tra Dop e Igp. Nel 2013 erano 165 milioni. La conferenza è stata anche l’occasione per presentare alla stampa il neo commissario dell’ente, Marcello Giacone: “Se questo Vinitaly ha avuto successo – ha commentato – lo si deve anche al lavoro dei funzionari dell’Irvo che nel settore vitivinicolo dimostrano sempre la loro professionalità e competenza. Mi sono insediato da poco – ha aggiunto – per cui mi riservo altre dichiarazioni per il futuro quando avrò maggior contezza. Di certo sul tavolo tra le priorità vi sono il bilancio 2016 e l’attivazione di una programmazione triennale”.

“La Sicilia – ha commentato l’assessore Antonello Cracolici – è stata senza dubbio tra i protagonisti della 50° edizione del Vinitaly. Un risultato che ha ridato orgoglio ai nostri produttori: adesso è arrivato il momento di mettere a sistema questo successo”. Tra i presenti Dino Agueci, presidente dell’associazione di produttori Pro.Vi.Di., che ha puntato l’accento su una maggiore interlocuzione dell’assessorato con le associazioni di categoria, mentre sul piano tecnico ad un riposizionamento e ad una valorizzazione ulteriore dei vitigni autoctoni: “Bisognerebbe far diventare il Nero d’Avola per la Sicilia quello che è il Prosecco oggi per il Veneto”.

Intanto Vinitaly 2016 è stata per la Sicilia un’edizione intensa e ricca di eventi con tematiche che hanno puntato sulla qualità dei vini siciliani, sui territori di quest’Isola riconosciuti patrimonio Unesco, sull’eredità lasciata dai grandi del vino, come Giacomo Tachis, e sul nuovo che avanza con piattaforme digitali legate al settore. Al padiglione 2 Sicilia, sempre affollato e partecipato, si sono susseguiti incontri, dibattiti e degustazioni che hanno registrato grande partecipazione sia da parte degli addetti ai lavori e della stampa, sia di appassionati. In prima linea i vini siciliani ed i loro produttori, e poi esperti del settore, personalità istituzionali, ricercatori e ospiti, come Oscar Farinetti, fondatore della nota catena alimentare di eccellenza Eataly.

Successo infine registrato anche al Sol&Agrifood con 34 aziende partecipanti, anch’esse soddisfatte dell’esperienza. Piero Miosi, dirigente dell’area marketing dell’assessorato Agricoltura, presente durante la conferenza, ha commentato: “Non vi è alcun dubbio che la Sicilia dell’olio non abbia niente da invidiare a regioni quali l’Umbria e la Toscana. In particolare, siamo imbattibili sul fronte qualità/prezzo. Ma il nostro punto debole è la mancanza di aggregazione”.

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